Venerdì, 4 Ottobre 2024
Nuove frontiere per la tutela dei vulnerabili

Il concetto di vulnerabilità e fragilità evoca, in riferimento alla persona, la circostanza che il soggetto in questione possa essere, proprio per la propria condizione fisica o mentale o per il proprio status soggettivo, potenzialmente esposto ad un rischio.

E pertanto non è possibile parlare di vulnerabilità senza parlare di tutela, in un contesto, anche normativo, in cui l’uguaglianza e la pari dignità sociali sono consacrate in un principio costituzionale, in forza del quale tra i compiti dello Stato c’è appunto quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini di essere uguali, con eguali diritti e eguale dignità.

Il ruolo del notaio, pubblico ufficiale, indipendente e imparziale, figura preposta dallo Stato a tutela degli interessi di tutti i contraenti in uguale misura, diventa quindi ancora più importante laddove i soggetti coinvolti siano persone vulnerabili.

Si pensi al caso in cui le facoltà intellettive e volitive risultino diminuite in modo tale da impedire o anche solo ostacolare la formazione della volontà e la valutazione di un atto giuridico che si sta per compiere.

Si pensi ancora alla situazione di debolezza generata da uno stato di bisogno o di pericolo di una delle parti (eventualmente accompagnata da minaccia o violenza morale), ovvero alla situazione più sottile di “soggezione” determinata dalla “forza” economica o solo persuasiva (l’eccesso di “timore reverenziale”) dell’altra parte, e ancora all’ampia tematica della tutela del consumatore, delle clausole vessatorie e abusive nei contratti con le imprese.

In tutti questi casi è ancora più forte il dovere di intervenire per garantire un atto o un contratto pienamente lecito, condiviso e “informato”, equo e equilibrato nel bilanciamento dei diritti e degli obblighi delle parti.

È quindi il notaio, per definizione e ruolo sempre al di sopra delle parti, ad agire per la loro tutela attraverso le tante attività svolte nell’esercizio della propria funzione:

  • spiegando il significato delle clausole e degli effetti, attraverso la redazione di atti che assicurino una gestione adeguata dei beni, rappresentando in modo chiaro le conseguenze della assunzione di determinati impegni anche finanziari;
  • garantendo che gli interessi siano adeguatamente rappresentati e tutelati tra tutte le parti;
  • assistendo nella redazione di documenti legali per la nomina di tutori, curatori e amministratori di sostegno;
  • verificando la validità dei documenti per proteggere da frodi o abusi.

La Legge ha messo a disposizione altri strumenti, che vedono sempre il notaio protagonista quali: il contratto di mantenimento (ai sensi dell’art. 1411 del codice civile) e quelli elencati nella legge 112/2016 (cd. “dopo di noi”): il trust, il vincolo di destinazione ai sensi dell’art. 2645-ter cod. civ. e il contratto di affidamento fiduciario, affinché la persona fragile sia tutelata anche quando non vi sia nessuno della famiglia di origine che possa più occuparsi di lui, vincolando beni di famiglia allo scopo di garantirgli la copertura economica per una assistenza continua ed ininterrotta per l’intera durata della sua vita.

Ancora, il notaio ha assunto centralità nella tutela dei soggetti più vulnerabili anche nella recente riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022), entrata in vigore il 28 febbraio 2023, che allo scopo di snellire il carico giudiziario, consente alle parti di scegliere se rivolgersi all’Autorità giudiziaria o al notaio incaricato della stipula dell’atto per ottenere il rilascio delle autorizzazioni richieste per la stipula di atti nei quali intervenga un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell’amministrazione di sostegno, ovvero che abbiano ad oggetto beni ereditari. La nuova normativa ha creato così un “doppio binario” in quanto le autorizzazioni, che prima potevano essere richieste solo all’Autorità giudiziaria ora, a scelta delle parti, possono essere richieste anche al notaio incaricato di ricevere l’atto.

Anche nei casi delle “vulnerabilità fisiche” (cecità, mutismo, sordomutismo), dove è richiesta una particolare attenzione, il notaio, attraverso gli assistenti e interpreti previsti dalla legge notarile, garantisce che la persona non soltanto sia in grado di percepire e di intendere, ma che abbia effettivamente compreso la natura della operazione posta in essere ed il senso delle clausole

In relazione poi ai soggetti affetti da SLA e da altre patologie alla SLA sovrapponibili, capaci  di intendere e volere ma “prigionieri del loro corpo” e impossibilitati a comunicare  con l’esterno, oggi nuovi strumenti consentono la partecipazione diretta alla contrattazione giuridica delle persone affette da sindromi che limitano la capacità motoria e verbale dell’individuo senza intaccare quelle cognitive, al fine di rendere più immediata la tutela dei loro diritti (si veda articolo di Matteo Gallione in questo numero di Infonews).

Tutto questo, e molto altro, è l’essenza della funzione pubblica del notaio per la tutela dei vulnerabili, in un impegno costante e in continua evoluzione.