Lunedì, 16 Settembre 2024
Il Notaio al servizio della legalità digitale

Il Notariato è parte dello Stato, a servizio dei cittadini, e per la specifica funzione a cui per legge è preposto, è uno dei baluardi dello Stato contro l’illegalità. E che l’esigenza di legalità sia alla base della convivenza civile e dello sviluppo economico e sociale è un concetto esteriormente chiaro a tutti.

Già lo storico Delio Cantimori scriveva: “Ma pure, senza notai, quante cose andrebbero male”.

A maggior ragione questo deve valere anche in ambito informatico.

Proprio di recente, la Direzione Nazionale Antimafia ha riconosciuto la necessità che le transazioni commerciali, immobiliari e societarie siano effettuate sotto stretta supervisione notarile. Ebbene il crimine digitale o cybercrime è probabilmente più attivo in quei Paesi in cui sono meno rigidi i controlli istituzionali soprattutto in ambito societario.

Questi argomenti sono normalmente poco conosciuti o del tutto ignorati perché, sbagliando, si preferisce facilitare anche in ambito telematico la disintermediazione e la libertà individuale senza notaio (sottoscrizioni private on-line, telematicamente, a distanza, senza mediazione di certificazione pubblica e di presenza fisica davanti ad autorità nazionali), come nelle start up innovative ad accesso diretto nel registro imprese.

Una falsa semplificazione a discapito della certezza giuridica che è il presupposto di un sano sviluppo economico.

Oggi quindi è ancora più importante riaffermare come il ruolo del Notaio a tutela della legalità non sia in contrasto con l’evoluzione tecnologica della società, ma anzi la accompagni. Se fino a pochi anni fa il nostro lavoro usciva di rado dal dominio della carta, oggi si sostiene con la rapidità e la sicurezza dei registri pubblici digitali alimentati e gestiti dal notariato, e l’atto notarile informatico.

Gli spazi che si offrono a una rinnovata funzione notarile sono amplissimi a partire dalla tecnologia blockchain, anche in settori come quello dell’identità digitale, per il cui sviluppo occorre creare condizioni di sicurezza, e quello degli “smart contract”, i protocolli informatici che utilizzano strumenti di intelligenza artificiale e che fanno rispettare la negoziazione o l’esecuzione di un contratto, dove occorre anche lì una funzione di controllo di legalità e regolarità delle transazioni.

A questo scopo sarà fondamentale, sotto il profilo culturale, la formazione permanente dei notai in esercizio e la preparazione delle nuove generazioni di notai. Inoltre una professione al passo con i tempi, in un mondo tecnologicamente avanzato, richiederà strumenti tecnici di base in possesso di tutti i notai per garantire la terzietà e l’indipendenza della “cyber” funzione.

In questa direzione dovrebbe continuare a essere rivolto il percorso dell’informatica notarile: disporre di tecnologie condivise e progettate per le specifiche esigenze del notaio, in modo tale da fornire in modo uniforme e a tutti i notai gli strumenti per una funzione notarile evoluta al servizio della legalità nell’era digitale, a servizio dei cittadini e quindi dello Stato.