Venerdì, 4 Ottobre 2024

L’ evoluzione della tecnologia ha profondamente modificato e influenzato l’ambiente nel quale svolgiamo la nostra professione. Lo studio notarile che un tempo si approvvigionava di carta, penne, macchine da scrivere ora è un’organizzazione complessa dove i computer e la telematica richiedono ogni giorno l’adeguamento delle nostre prassi operative. Con tutto ciò l’aggiornamento della nostra professione alla evoluzione della tecnologia non è una scelta opzionale. Nella prima rivoluzione industriale i telai hanno sostituito gli operai tessili. Oggi i computer potrebbero, nelle intenzioni di alcuni, rimpiazzare i professionisti di ogni ordine e grado. Starà a noi dimostrare che con l’invasione dei computer e di Internet siamo ben lontani dalla “fine del notariato” e che la cosiddetta “dematerializzazione” dei documenti non coincide con la nostra scomparsa, ma con l’amplificazione del primato del nostro ruolo, e soprattutto del nostro apporto intellettuale, in un nuovo campo…quello “virtuale”. E qui mi aggancio a ciò che Jaron Lanier ha recentemente scritto sulla deriva del web 2.0 dove blog anonimi rischiano di avere lo stesso peso del pensiero di un Nobel; “oggi può non essere difficile distinguere la verità dalle frottole, ma domani, quando tutto sarà on line, chi garantirà?”. Questo credo dovrà essere il nostro stimolo, e quindi anche la nostra opportunità, nei prossimi anni. Perciò stiamo adeguando strumenti e tecniche di lavoro della nostra attività, sempre più basati sui servizi informatici, con risparmi in altri settori, e con grandi sforzi economici, strutturali e anche culturali. 

In questo contesto i servizi resi dalla Notartel s.p.a., società di informatica del notariato, si arricchiscono, ora, di nuove soluzioni, studiate con il contributo e la supervisione dei colleghi della Commissione informatica, e che renderanno sempre più al passo con i tempi la gestione delle nostre attività. Per sviluppare queste nuove realizzazioni sono stati necessari notevoli investimenti, e altri ne comporteranno la gestione e manutenzione evolutiva per rispondere alle esigenze e alle caratteristiche di qualità, di efficienza e di sicurezza che intendiamo offrire alla categoria. Ha spiegato molto bene Roberto Braccio nel precedente Editoriale come oggi i servizi digitali non possano svolgersi con queste caratteristiche se non in un’ottica di condivisione di risorse a livello accentrato difficilmente realizzabili autonomamente nei singoli studi. In assenza di formule di finanziamento alternative e aggiuntive rispetto a quelle già in uso, il Consiglio Nazionale e Notartel si sono posti nella prospettiva di far rientrare questi investimenti in una strategia di gestione orientata a specifici modelli economici di prezzo. Dobbiamo spiegare che questi investimenti hanno coinvolto due differenti tipologie di servizi informatici: quelli istituzionali, cioè disciplinati da norme di legge, e quelli non istituzionali, cioè pensati per agevolare il lavoro degli studi.

Per i primi, fra i quali si trova la Conservazione a norma, servizio reso da Notartel, nell’osservanza dei principi di cui alla delibera del Consiglio Nazionale del Notariato n. 1-109 del 17 aprile 2009, e finora offerto gratuitamente in base alla delibera del Consiglio Nazionale del Notariato n. 3-97 del 14 dicembre 2012, è lo stesso terzo comma dell’art. 62-bis della legge notarile a disporre che “Le spese per il funzionamento della struttura [per la conservazione degli atti] sono poste a carico dei notai e sono ripartite secondo i criteri determinati dal Consiglio Nazionale del Notariato, escluso ogni onere per lo Stato”. E quindi il Consiglio Nazionale, nella seduta dello scorso 11 luglio, ha approvato il prospetto dei prezzi per i notai per la ripartizione delle spese di funzionamento della struttura.
Gli altri servizi che la Notartel sta per mettere a disposizione – Aste notarili telematiche, firme e certificati di autenticazione di servizio, marca temporale, sistemi di videoconferenza, servizi aggiuntivi di conservazione documentale, programmi in rete (cd. cloud computing) – agevoleranno il nostro lavoro nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e nelle relazioni tra i nostri studi e i nostri clienti. Per questi servizi, sempre in base ai principi approvati dal Consiglio Nazionale, sono stati proposti prezzi differenti in base agli effettivi ambiti di utilizzo.
 
Non si tratta di pagare oggi per servizi che fino al giorno prima erano gratuiti, ma di introdurre, per servizi nuovi ed utili a ciascuno in relazione alle attività di volta in volte effettuate, un principio di corrispettività sulla base dell’effettivo utilizzo. I costi per i notai degli altri servizi, di uso comune da parte di tutti, forniti da Notartel (firma digitale qualificata, posta elettronica certificata, adempimenti telematici con la P.A., accesso alla R.U.N. alle sue banche dati e alle applicazioni che dialogano con la P.A.) sono, e resteranno, compresi nella quota di sottoscrizione annuale che è invariata dal 2007. La natura stessa della Notartel spiega questi nuovi modelli economici. I prezzi dei nuovi servizi non sono orientati al profitto o alla redistribuzione di utili diversi da quelli reinvestiti nella società stessa. Lo scopo è quindi quello da un lato di sostenere gli investimenti necessari per fornire servizi efficienti e di qualità, onorando gli impegni assunti, e dall’altro di rispettare i criteri di economicità nella gestione della società che garantiscono un corretto monitoraggio dei costi e dei ricavi. Con questo nuovo modello di pricing, come direbbero gli esperti di marketing, ci proponiamo di fornire alla categoria ulteriori vantaggi in termini di efficienza e qualità dei servizi con una remunerazione effettiva esplicita e trasparente. E non ci sembra poco come impegno per i prossimi anni.