In questo modo si perverrebbe a un trade-off fra un sistema di Governo Decentralizzato e Controlli Distribuiti, nel quale la fiducia è riposta in chiunque dimostri matematicamente di esserne in grado (risolvendo un complicato enigma crittografico), e un sistema di Governo Centralizzato e Controlli Distribuiti, nel quale solo in alcuni individui noti e predeterminati è riposta la fiducia, dove le transazioni sono validate raggiungendo un consenso distribuito tra piÚ soggetti preselezionati. In altre parole, si avrebbe la garanzia di una decentralizzazione economicamente ottima (in senso Paretiano) salvaguardando la scalabilità .
Per fare un paragone con quanto accaduto parecchi anni fa con i sistemi di crittografia basati su una infrastruttura a chiave pubblica, public key infrastructure (PKI), allâinizio nessuno pensava che ci si potesse âfidareâ di algoritmi che non fossero basati su chiavi private e simmetriche. In seguito, si è compreso che lâadozione di sistemi basati su chiavi pubbliche potevano essere efficacemente usati laddove avessero lasciato âai morsettiâ (come direbbero gli elettrotecnici) la fruibilitĂ di sistemi di cifratura basati su una chiave segreta condivisa (shared secret).
I nuovi protocolli tecnologici Blockchain introducono modalità di consenso distribuito e di esecuzione autonoma e decentrata (cd Smart Contract) che sembrano trasformare alla radice i concetti di transazione, proprietà e fiducia. Si tratta di nozioni che sono tradizionalmente associate al lavoro del notaio; quali connessioni vede tra la figura del notaio e la blockchain?
Sono convinto che non si debba confondere la figura del notaio con la funzione di ânotarizzazioneâ. Mi spiego meglio e, per cercare di essere il piĂš possibile esaustivo, devo proporre la definizione di due termini: criptoasset e token.
Con criptoasset significo una rappresentazione digitale di valore resa univoca grazie allâimpiego di meccanismi criptografici; i criptoasset possono essere âdepositatiâ e âscambiatiâ su piattaforme Distributed Ledger rispettando le regole di un protocollo di blockchain (si parla in questo caso di âasset nativiâ).
Con token intendo una âlegatura digitaleâ della legittimazione di un diritto al titolo rappresentato dal criptoasset che consente di creare un legame tra un bene fisico (oppure un bene âoff chainâ, ossia che sta al di fuori della blockchain) e un asset nativo delle blockchain</em>; il token è scambiabile su piattaforme Distributed Ledger e in una transazione in token su Distributed Ledger, la validitĂ dei negozi giuridici sottostanti è garantita da un protocollo di blockchain, anche tramite lâimpiego di opportuni âSmart Contractâ.
Orbene, il processo di tokenizzazione cosĂŹ descritto, non può garantire ex-ante lâautenticitĂ (rectius, il valore dellâautenticitĂ ) di un asset fisico; tale garanzia è, oggi, offerta dal notaio. In questo senso vedo potersi perfettamente contemperare la figura del notaio con la funzione di notarizzazione realizzabile tramite una blockchain.
Il notariato è sempre piĂš digitale (atto informatico, adempimenti telematici con lâAgenzia delle entrate e il registro delle imprese, successioni online) e offre servizi tecnologici sempre piĂš innovativi al servizio della Pubblica Amministrazione e quindi del cittadino; come potrebbe il notariato contribuire allo sviluppo dellâ âInternet del Valoreâ che per lei rappresenta uno degli apporti principali della tecnologia blockchain?
Collegandomi alla risposta precedente, se è chiaro cosa sia un processo di tokenizzazione, dovrebbe apparire folle anche solo il pensiero di avocare alla blockchain funzioni catalizzatrici.
In altri termini, non si può pensare che un asset fisico tokenizzato, depositato e scambiato sulla blockchain, laddove corrotto (o âsporcoâ) allâorigine possa magicamente âpulirsiâ (o ripulirsi) grazie alla tecnologia che sottende la blockchain stessa. Ă quello che gli informatici chiamano lâannoso problema del Gi-Go (Garbage In â Garbage Out).
Se metto su una blockchain il frutto dellâelaborazione digitale di unâinformazione non autentica o impura (quale può essere il dato âoff-chainâ), corro il rischio di rendere immutabile lâimpronta digitale di tale informazione e, cosa assai piĂš grave, di rendere opponibile di fronte a un giudice, qualsiasi transazione commerciale che con tale dato si sia compiuta sulla blockchain stessa, adducendo una possibile valenza probatoria che, nei fatti, nulla dice (nĂŠ potrebbe dire) in merito alla correttezza e completezza dei dati imputati.
Quando si parla di âlegal enforcementâ degli smart contract, sarebbe sempre opportuno â prima – chiedersi chi può garantire la âbontĂ â di unâoccorrenza esterna (unâinformazione, un evento che appartengono al mondo fisico) che viene mediata tramite un Oracolo o una Dapp (Decentralized Application).
Oggi chi può essere garante di tale genuinità è lâazione di un notariato sempre piĂš âdigital orientedâ (piuttosto che semplicemente âdigitalâ) che, in tal senso, può a mio avviso contribuire efficacemente allo sviluppo dellââInternet del Valoreâ.
Un modello, quello del notariato âdigital orientedâ, sicuro anche a livello europeo, in grado di esperire un controllo preventivo sullâidentitĂ dei soggetti coinvolti e sulla correttezza e completezza dei dati stessi prima di essere inseriti nella blockchain.
Consulente strategico nel settore dei sistemi di pagamento digitali, Roberto Garavaglia è da oltre venticinque anni specializzato nellâideazione di nuovi modelli di business e prodotti innovativi. Nel 2014 è fra i primi in Italia ad occuparsi di progetti Blockchain. Accanto agli impegni di strategic advisor svolge attivitĂ di divulgazione scientifica e di docenza presso imprese e universitĂ . Dal 2008 collabora con il Politecnico di Milano contribuendo con la propria esperienza allâanalisi delle strategie in ambito New Digital Payments e tenendo corsi su Blockchain e gli scenari di mercato che possono orientarne uno sviluppo cross-industry. Ha al suo attivo innumerevoli pubblicazioni scientifiche sviluppate nellâambito degli Osservatori del Politecnico di Milano, su temi che concernono lâinnovazione e la regolamentazione dei sistemi di pagamento innovativi. Nel 2013 avvia il portale PagamentiDigitali.it di cui è coordinatore editoriale. Nellâaprile 2018 pubblica per Hoepli il libro âTutto su Blockchainâ.