Martedì, 3 Dicembre 2024

bana

Dottor Bana, ci può dire come questa strategia si adatta alle diversità delle realtà che pur esistono nel perimetro di osservazione ed accompagnamento dell’IBA? Intendo sottolineare il fatto che i forum regionali delle realtà forensi associative ed istituzionali sono sede ed espressione di un grande pluralismo di sensibilità culturali e di orientamenti, una ricchezza di idee certamente di grande valore, e al contempo nella necessità di inserirsi in un dialogo globale, perché globale è la sfida dell’IA.

Guardi, noi abbiamo approntato degli strumenti di monitoraggio che sono già nella loro stessa formulazione delle possibilità di dialogo. È stato inviato come le dicevo un questionario ai comitati Legal Practice Division e ai forum regionali con domande chiave su:

(a) la rilevanza della consultazione delle diverse parti interessate da parte dei legislatori (con l’industria dell’IA, esperti di tecnologia, mondo accademico e altri) prima di emanare regolamenti sull’IA;

(b) opinioni sull’approccio normativo appropriato per l’area giuridica in questione e se sia preferibile una regolamentazione leggera o dettagliata dell’IA;

(c) aspetti specifici della regolamentazione dell’IA considerati importanti dal comitato/forum regionale;

(d) approfondimenti specifici sulle caratteristiche chiave dell’IA più rilevanti per l’attività giuridica attuale e futura e per le attività che invitano a suggerire come i governi dovrebbero porsi rispetto alla creazione di nuove regole.

  1. e) approfondimenti sulle questioni linguistiche.

Il secondo gruppo di lavoro si concentrerà sull’impatto dell’intelligenza artificiale sugli studi legali e sugli studi privati. Siamo interessati a capire come l’IA indurrà una trasformazione organizzativa e una modifica delle condizioni di sostenibilità degli studi legali. Il modello di business dello studio legale da un modello orario fatturabile a un modello basato sul valore. Il ruolo e le funzioni delle diverse categorie di avvocati saranno diversamente composti all’interno delle realtà delle law firm. Ci aspettiamo che vi sarà un impatto sulla modalità con la quale senior e junior si interfacceranno. Anche le assunzioni negli studi saranno certamente modificate nella ratio. Per esempio, stiamo cercando di comprendere quale è l’orientamento rispetto alla questione se vi sia una preferenza per l’assunzione di personale con background tecnico negli studi associati. Credo peraltro vi siano dei potenziali impatti dell’IA anche nella modalità di organizzare la formazione. Le faccio un esempio. Ci stiamo chiedendo e stiamo chiedendo nelle survey se la formazione dei nuovi avvocati junior sia fatta internamente o esternamente e siano state create delle scuole di specializzazione anche con forme di lifelong learning. Ma più in generale di qui a qualche anno il rapporto con i clienti, la modalità di stabilire le tariffe per le prestazioni professionali, e lo sviluppo del marketing saranno totalmente trasformati.

Vi state occupando anche del bilanciamento fra generalità e specializzazione nell’addestramento dell’IA generativa?

Sin dall’inizio abbiamo inserito nelle nostre survey anche la raccolta dei dati in merito alle prassi adottate dalle legal tech e dalle law firm in materia di mappatura dei documenti in digitale che attengono alla giurisprudenza e al diritto positivo, nonché alla dottrina. Stiamo cercando di capire come si stanno organizzando i grandi player. Riteniamo che si tratti di una questione essenziale. Non ci dimentichiamo che fiducia e verità sono categorie che vanno viste nella loro interazione e anche nella loro differenza. La fiducia si crea se c’è fiducia nell’istituzione che fa le regole, Solo così si creano le condizioni per la fiducia.

Parliamo di deontologia e di codici etici. Si tratta di strumenti che trovano particolare ed ampio utilizzo all’interno del mondo. Pensa che avremmo bisogno di più regole, regole diverse, o un ventaglio ben bilanciato di regole il cui bilanciamento debba essere periodicamente riconsiderato?

Benjamin Cardozo disse che abbiamo bisogno di principi per ispirare il futuro. Credo che sia una visione che oggi ci debba ispirare e che debba ispirare chiunque faccia le regole con cui governare e mettere l’IA al servizio della dignità della persona.

La prima parte di questa intervista è stata pubblicata sul numero 2/2024

* Anurag Bana è Senior Advisor dell’International Bar Association, vice direttore dell’Unità “Law and Policy” all’interno della quale si sviluppa la linea di azione sull’intelligenza artificiale. Si tratta di una linea di azione che occupa una posizione di priorità strategica nella agenda degli obiettivi della attuale presidenza dell’IBA.

L’International Bar Association (IBA) è la organizzazione che federa a livello globale le istituzioni rappresentative della governance forense nelle diverse realtà-paese del mondo. Fondata nel 1947 nell’immediato scorcio del rilancio dello Stato di diritto e della democrazia liberale a valle del secondo conflitto bellico situa la propria missione istituzionale sulla direttrice segnata dal mandato associativo e si proietta nella realtà attuale e futura con progettualità strategiche, fra le quali ad oggi una linea di azione sulla intelligenza artificiale e le professioni del diritto. Certamente attenta alle esperienze molto diversificate fra loro delle law firm l’IBA offre una prospettiva particolarmente interessante proprio su quei sistemi-paese nei quali la scelta di normare l’interazione fra persona e IA nel contesto dei servizi giuridici e della professionalità giuridica non è passata attraverso la regolazione nel senso di norma primaria ed egualmente cogente su una area geografica transnazionale come quella europea.