Parlare di uguaglianza risuona talvolta quasi banale.
In un mondo in cui l’uguaglianza è un valore tutelato costituzionalmente sembra addirittura superfluo promuovere azioni e progetti che ne assicurino la tutela ed il supporto.
Eppure, in questo momento storico caratterizzato da un fermento di innovazione tanto inedito quanto inevitabile, che attraversa il nostro Paese e l’Europa intera, e che traccia i lineamenti dell’Italia che sarà e dell’Europa che vorremmo, assume invece un’importanza quasi vitale riparlare di qualcosa di universale ed apparentemente – ma solo apparentemente – facile.
Nel 2021 la Commissione europea ha adottato la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, in un’ottica di Unione per l’uguaglianza.
L’obiettivo è compiere progressi per garantire che tutte le persone con disabilità in Europa, indipendentemente da sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, età od orientamento sessuale, possano:
- godere dei loro diritti umani
- avere pari opportunità e parità di accesso alla società e all’economia
- essere in grado di decidere dove, come e con chi vivere
- circolare liberamente nell’UE indipendentemente dalle loro esigenze di assistenza
- non essere più vittime di discriminazioni
Un ponte ed un viaggio verso la realizzazione di obiettivi di sviluppo sostienile (OSS) che sono in perfetta sintonia con quanto previsto nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Obiettivi che trovano nello spazio europeo, nel sistema del diritto euro-comune e del Consiglio d’Europa, ossia della giurisprudenza CEDU, un effetto di amplificazione, derivato dal fatto che le persone si muovono – in senso fisico e in senso simbolico, ovvero comunque giuridico – sulla base di alcune regole comuni.
Si entra quindi nella dimensione dei diritti, che nel momento in cui sono individuati e riconosciuti devono essere anche tutelati.
La funzione notarile di garanzia
Ed è a questo punto che il Notariato entra in scena, promuovendo strumenti di tutela a supporto dei pari diritti delle persone.
Il notariato da sempre pone al centro della propria progettualità e della propria funzione l’importanza della tutela della consapevolezza e la centralità della volontà autonoma della persona che di quella consapevolezza si alimenta.
La funzione notarile è in questo contesto quella di esemplificare – ancor prima che per orientamento strategico, per valori identitari – il percorso anche istituzionale volto al raggiungimento di tali obiettivi di unione ed uguaglianza.
Per il Notariato parlare di disabilità significa innanzitutto parlare di tutela attraverso strumenti che garantiscano, nella legalità, coesione sociale e inclusività, sia nel tempo presente, sia fra generazioni, sia ancora in una prospettiva di ciclo di vita delle persone, inevitabilmente soggetto agli alias e ad imprevedibilità ed incertezze.
Se dunque i principi che ispirano la nozione di eguaglianza – intesa anche come lotta alla discriminazione da combattere su tutti i fronti compreso quello della disabilità intesa come dimensione di vita della persona fragile – sono chiaramente di ordine generale, la loro trasformazione da fatti normativi istituzionali, astratti, a fatti comportamentali, concreti e per ciò stesso da tutelare e normare, avviene in relazione ai contesti di vita, di lavoro, di abitazione, di crescita professionale, di formazione, di comunicazione e di informazione, di progettualità e di investimento economico, sociale, culturale che sono da gestire anche giuridicamente.
In altri termini, agire nel sociale avendo in mente il solo concetto astratto di libertà ed eguaglianza, senza individuare le condizioni che la possono rendere possibile oggettivamente, perseguibile soggettivamente, valorizzabile collettivamente, non avrebbe alcun significativo impatto pratico né alcuna speranza di generare effetti duraturi nel tempo.
Competenza giuridica e open data
Di qui l’importanza che assume il Notariato nella costruzione in capo alla persona fragile dell’autonomia di giudizio e della possibilità di espressione di una volontà personale, supportata da strumenti giuridici adattati ragionevolmente all’esigenza da tutelare e alla parità di diritti da promuovere.
Il notariato, nella consapevolezza delle regole che tutelano i diritti e delle barriere che di fatto si frappongono nell’applicazione di tali regole, nella consapevolezza altresì di una cultura diffusa, ancorata più che alle regole giuridiche, alla normatività consuetudinaria dei vari mondi di vita (imprenditoriale, sociale, famigliare, educativa), si muove nel percorso ad ostacoli dell’individuazione e promozione delle riforme necessarie per garantire uguaglianza e parità di trattamento, con gli strumenti di cui dispone: competenza giuridica e dati.
Competenza giuridica, che pone il notariato in grado di individuare strumenti legali già esistenti da adattare ragionevolmente alle esigenze di tutela dei fragili e riequilibrio delle disuguaglianze, e di proporre nuovi meccanismi giuridici più efficaci e moderni.
Dati, di cui il notariato dispone, e che non sono dati a campione bensì dati reali, ricavati da tutti gli atti ricevuti da tutti i notai del territorio italiano. Si tratta di dati di evidente importanza, in quanto in grado di offrire una fotografia in tempo reale della filigrana della società in divenire, in tutti gli ambiti dove la vita della persona si esprime, si trascorre, lascia tracce e di certo si cimenta con la ricerca di soluzioni per vivere una vita di qualità nel segno della dignità e dello sviluppo, anche e soprattutto laddove le circostanze apportano imprevedibili difficoltà, legate ad esempio a malattia o a una sopravveniente disabilità.
Il Notariato dispone di dati che permettono di avere memoria – i registri – e di avere prospettiva, perché da quei dati – validi, corretti, curati, aperti, disponibili e navigabili con queries opportunamente approntate – è possibile capire quali sono le intersezionalità che sono, tra l’altro, uno dei temi dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità.
Per una tutela “reale” della disabilità
Il primo passo da compiere in un’ottica strategica di unione per l’uguaglianza è comprendere quali sono i fattori che, ceteris paribus – ossia a parità di norme di diritto positivo – si pongono come condizioni facilitanti e/o ostacolanti rispetto ad una tutela effettiva delle persone con disabilità.
In un contesto sociale i cui le scelte sono condizionate dal rapporto tra i costi e i benefici, e di conseguenza, dal modo in cui tali scelte vengono “guardate” dai cittadini, ci si chiede: quale è il grado di flessibilità e/o resistenza al cambiamento di questi vincoli?
Una volta individuati i vincoli da rimuovere ed il loro grado di flessibilità diviene possibile individuare quali azioni debbano essere usate per fare leva sui fattori che abbiamo chiamato condizioni facilitanti/ostacolanti e fare sì di catalizzare a) un processo di consolidamento delle prassi virtuose; b) un processo di miglioramento agendo sulle barriere.
Ma vi è di più e di primordiale. Il Notariato è in grado di offrire porte sull’orizzonte dei diritti e sulle strade che portano verso la fruizione degli stessi, perché i diritti, quando non sono noti, restano silenti.
Si tratta di una mission istituzionale volta a costruire consapevolezza, a sapere inquadrare i problemi di vita in termini giuridicamente significativi e per questo tutelabili, come accade ogni qual volta quando il cittadino incontra le Guide che il Notariato ha diffuso, sta diffondendo e continuerà a diffondere sul territorio, così come nella esplicazione stessa della professionalità di ogni giorno, laddove al Notaio si dà l’onere e l’onore di essere il last resort dell’espressione e della validazione della volontà che si declina in un atto.
Nel contesto delle disabilità, soprattutto di ordine grave e di natura cognitiva, il notariato diviene uno snodo cruciale, sia di garanzia per la persona, sia di garanzia per le persone che di questa si prendono cura.
Nella prospettiva della strategia europea di Unione dell’uguaglianza, il Notariato quindi si muove in un ambito che gli è proprio; si trova riflesso nei valori di cui è portatore e promotore.
Per questo il Notariato guarda al prossimo G7-Inclusione e Disabilità che si terrà in Umbria il 14,15 e 16 ottobre 2024, con la volontà di offrire quelle capacità che Amartya Sen chiamava “capacitazioni”, ossia quei percorsi che rendono vere, vive ed effettive le uguaglianze trasformandole in effettiva capacità di esercitare le libertà.
Il passaggio dalla libertà come principio alla libertà come fatto, ci impone di guardare al modo in cui i titolari di diritti si comportano rispetto alle opportunità, non soltanto assegnando a queste una probabilità di esiti positivi, una quantificazione di costi, derivata questa anche dalla esistenza di vincoli/incentivi, ma anche assegnando a quelle opportunità di azione un significato, per la loro crescita, per la forma di vita che vogliono sviluppare, per la loro identità.
Questo permetterà di inserire nel novero delle politiche pubbliche anche un sotto-insieme di azioni che sono orientate ad aggiornare il sistema, a dare alle persone nelle loro diverse responsabilità e con i loro diversi ruoli, modo di essere aggiornate, consapevoli e capaci di avere una visione dell’esercizio del loro diritto all’interno del contesto in evoluzione – sia tale contesto una impresa, il mondo del credito, la famiglia, la giurisdizione, le amministrazioni locali e i servizi da queste erogati.