Da sempre la firma autografa è un elemento distintivo dell’individuo, tanto che nel tempo si è sviluppata una vera e propria scienza che, partendo da alcune caratteristiche inimitabili della firma di ciascuno, permette di stabilirne la genuinità: inclinazione del tratto, posizione e pressione sulla carta unitamente al vero e proprio tratto grafico, costituiscono un complesso di dati peculiari che permettono l’identificazione del firmatario come potrebbero farlo alcune caratteristiche biometriche quali l’impronta di un polpastrello o l’iride; più precisamente la firma olografa viene ricompresa nella c.d. biometria comportamentale visto che le informazioni raccolte attengono a comportamenti più che a vere e proprie caratteristiche fisiche.
La firma grafometrica e il documento digitale
Il software iStrumentum per l’atto notarile digitale
La firma grafometrica e la protezione dei dati personali
I dati raccolti nell’ambito di una firma grafometrica (posizione e pressione dello stilo sulla superficie, inclinazione, accelerazione, ecc.), pur non appartenendo alla categoria dei dati sensibili e normalmente inidonei a rivelare informazioni relative alla salute delle persone, sono pur sempre dati biometrici (ricompresi nella c.d. biometria comportamentale), ovvero strettamente connessi a ciascun interessato, ed in quanto tali rientrano tra i dati che presentano rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali, nonché per la dignità dell’interessato .
Riferimenti normativi