Il filosofo Maurizio Ferraris scriveva già nel 2010, in un articolo per la rivista “Notariato”: “Mentre tutto questo avviene, in un contesto in cui nessuno sa niente perché non si ha la minima esperienza storica di una trasformazione del genere, noi beatamente riempiamo con le nostre carte i bidoni della raccolta differenziata. E magari pensiamo che non ci sarà più bisogno di notai e di scartoffie … ”
Siamo di fronte ad una trasformazione sociale senza precedenti, in cui lo stato nazionale cede il passo ad entità sovranazionali, e tende a prevalere la concezione di un mondo dominato dai poteri forti e non più dallo Stato, in cui il documento notarile come garanzia dei diritti dei singoli sembra un lusso dal costo ingiustificato, e un ostacolo all’affermazione di interessi prevalenti.
La riforma del Registro delle Successioni di cui agli artt. 52 ss. disp. att. c.c. potrebbe passare attraverso la sua totale informatizzazione e telematizzazione, previa l’unificazione dei registri oggi esistenti presso le cancellerie dei tribunali su base nazionale; in questo contesto l’apporto del Consiglio Nazionale del Notariato, con il supporto tecnologico di Notartel, potrebbero portare a un contributo diretto alla tenuta stessa del registro, attraverso i nostri sistemi di conservazione a norma. Con la stessa logica, altri compiti potrebbero poi essere affidati al notariato in relazione alla tenuta di nuovi registri pubblici: registro delle amministrazioni di sostegno, registro delle convivenze, registro di fine vita.