Questo argomento è la crittografia unitamente a alcune sue applicazioni. La crittografia può essere definita come quella branca della scienza che, dalla notte dei tempi, si occupa di studiare le tecniche finalizzate a rendere il significato di un determinato messaggio incomprensibile per chiunque non sia in possesso delle informazioni necessarie per decifrarlo. Tali informazioni solitamente vengono definite "chiave".
Già il D.P.R. 513 nel lontano 1997 riservava con grande lungimiranza forse non accolta da altrettanto entusiasmo in tale campo un ruolo preminente al notaio, quale terzo fidato, garante di continuità operativa e di affidabilità, disponendo all’art. 7, rubricato "Deposito della chiave privata" che "Il titolare della coppia di chiavi asimmetriche può ottenere il deposito in forma segreta della chiave privata presso un notaio o altro pubblico depositario autorizzato". La norma scendeva poi nei dettagli disponendo che "La chiave privata di cui si richiede il deposito può essere registrata su qualsiasi tipo di supporto idoneo a cura del depositante e dev’essere consegnata racchiusa in un involucro sigillato in modo che le informazioni non possano essere lette, conosciute o estratte senza rotture o alterazioni".
Veniva poi richiamata per analogia la normativa sul testamento segreto di cui all’art.605 c.c. in quanto applicabili. A distanza di quasi vent’anni altrettanta fiducia in un soggetto terzo e imparziale che pur senza "esclusive" professionali sembra ricalcare perfettamente la figura del notaio, sembra riporre il Garante per la Protezione dei Dati Personali, il quale di recente nel Provvedimento generale prescrittivo in tema di biometria – 12 novembre 2014 (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 del 2 dicembre 2014) al punto 4.4 lettera e) dispone che i dati biometrici costituiti da informazioni dinamiche associate all’apposizione a mano libera di una firma autografa raccolti per esempio nei processi di firma grafometrica siano protetti e cifrati a mezzo sistemi di crittografia asimmetrica, disponendo che "La corrispondente chiave privata è nella esclusiva disponibilità di un soggetto terzo fiduciario che fornisca idonee garanzie di indipendenza e sicurezza nella conservazione della medesima chiave."
Ancora è allo studio e ormai di prossima realizzazione la possibilità per il notaio di rendersi depositario fiduciario del materiale informatico più vario nell’interesse dei cittadini, da proteggersi ovviamente a mezzo sistemi di crittografia, direttamente sul sistema di conservazione a norma del notariato, garantendo a un tempo la confidenzialità e la flessibilità professionale del deposito e dall’altro la continuità operativa che solo un’istituzione pubblica come appunto è il notariato può garantire.