Presidente Di Marco, la crisi economica in questi anni ha investito il sistema tradizionale di organizzazione dello studio notarile. Si sono imposte nuove modalità di gestione, anche tecnologica, per armonizzare l’efficienza dello studio con la fedeltà alla funzione pubblica e alla qualità della prestazione. Che ruolo può svolgere Notartel a fianco del notariato e di Federnotai in questa sfida?
Penso che la gestione efficiente dello studio sia uno dei presupposti per il corretto esercizio della funzione pubblica affidati ai notai. Se l’attività del notaio non produce una adeguata redditività o, peggio, non determina entrate sufficienti a coprire i costi della struttura e i costi di produzione del servizio, ne conseguono fenomeni patologici anche gravi. Federnotai ha dedicato a questo argomento un "convegno itinerante" che è stato replicato in molte città e che ha visto la partecipazione di oltre 1.200 colleghi.La crisi economica – accompagnata dall’avere affrontato nel modo sbagliato la liberalizzazione tariffaria, con condotte concorrenziali sleali – ha certamente aggravato il problema: oggi esistono numerose attività che vengono gestite in perdita negli studi notarili, perché frutto dell’impiego di strutture organizzative molto costose e tali da consentire ricavi modesti. La soluzione – che Federnotai sostiene e promuove – consiste nella gestione di queste attività in modo aggregato, attraverso una nuova forma di associazionismo che consenta di premiare le specifiche capacità del singolo notaio con riferimento alle prestazioni di più alto contenuto intellettuale e professionale, e di condividere da più notai le strutture dedicate alle prestazioni che, essendo sprovviste di tale contenuto, presentano minore redditività. La creazione di queste strutture – che risponderebbe anche ad esigenze frequenti dei cittadini e delle imprese e quindi potrebbe tradursi in un fattore di "visibilità positiva" del Notariato sul territorio – richiede il collegamento tra esse e i singoli studi notarili, la disponibilità in rete di informazioni e di dati che permettano anche il coordinamento tra queste organizzazioni aggregate. In questo senso Notartel può svolgere un ruolo importantissimo.
In più interventi Lei ha sottolineato l’influsso delle dottrine iper-liberiste sull’arretramento nella nostra società del controllo di legalità proprio della funzione notarile. Da un altro lato i progressi tecnologici del notariato sono rivolti a garantire sempre di più, a beneficio del cittadino, efficienza e convenienza nei servizi digitali. Le nuove tecnologie applicate all’attività notarile mirano ad affermare il primato della “certezza digitale notarile”. Ci sono nuovi progetti o servizi che secondo lei Notartel potrebbe realizzare per sostenere ulteriormente la categoria verso questo obiettivo?
Quando si parla di "digitale", si fa riferimento a ciò che è "virtuale", "incorporeo", "non documentato", "immateriale".
Adattare la disciplina dei traffici giuridici a questa dimensione significa affrontare un incremento, e non certo una attenuazione, del bisogno di certezza e di sicurezza. L’esperienza ci insegna che la contrattazione a distanza non supportata da documenti fisici si accompagna frequentemente alla convinzione delle parti di non essere realmente vincolate dall’accordo che hanno preso. Non guardare in faccia la controparte, non apporre la propria firma sullo stesso foglio ove essa appone la propria, induce a credere che il mancato rispetto dell’accordo non avrà conseguenze rilevanti.
Quando entrano in gioco – come è nell’esperienza quotidiana dei notai – gli interessi fondamentali della vita delle persone (casa, impresa, pianificazione familiare, passaggio generazionale, investimenti, lavoro…), il tema deve essere trattato con la massima serietà.
Credo che il Notariato abbia a questo riguardo due obiettivi da perseguire: in primo luogo, deve contribuire a creare e a diffondere una cultura della sicurezza in ambienti ove essa appare sottovalutata (come spesso capita quando ci si muove abitualmente in mondi virtuali, in ambienti non codificati e "allergici" alla regolamentazione), sapendo che chiunque avrà motivo di entrarvi sempre più spesso nel corso della vita e che in quegli ambienti le asimmetrie informative tra gli "addetti ai lavori" e i "profani" sono molto accentuate; in secondo luogo, il Notariato deve riuscire a dimostrare a coloro che in quegli ambienti operano che la sicurezza e la certezza non sono soltanto "giuste", ma sono anche e soprattutto "convenienti", creando un incentivo al loro conseguimento.
Notartel può sostenere il Notariato in questo, soprattutto attraverso la creazione di strumenti friendly (per la firma, in particolare) che permettano – superati gli attuali ostacoli di natura normativa e tecnologica – di accedere alla certezza digitale in modo semplice e economico.
Federnotai invita da sempre i colleghi ad una partecipazione convinta e unitaria, a “ragionare come un sistema". E’ un concetto che è alla base del modello operativo digitale del notariato realizzato da Notartel: garantire una rete di servizi, propri o di terze parti, disponibili in internet verso un sistema informatico unico del Notariato, integrato con la Pubblica Amministrazione e i singoli studi notarili. Un organismo finalizzato anche alla condivisione di valori, alla discussione e alla compartecipazione. In quali altri settori intravede potenzialità di sviluppo della nostra Rete informatica?
Torno sui contenuti della risposta alla prima domanda: nel progetto che Federnotai ha elaborato per la riforma del Notariato un posto molto importante è occupato dall’associazionismo, inteso non tanto come l’unione di forze tra due o alcuni notai già accomunati da rapporti di amicizia e da obiettivi professionali comuni, quanto come l’aggregazione di taluni servizi nell’interesse degli utenti e della più efficiente gestione degli stessi servizi.
Ipotizziamo che i notai condividano in primo luogo l’immensa quantità di dati che essi creano ed elaborano nel corso della loro attività: creare una banca dati in continuo aggiornamento nella quale far confluire le informazioni derivanti dalle ispezioni catastali e ipotecarie e dalle indagini relative alla condizione urbanistica degli immobili, i dati relativi ai poteri di gestione e di rappresentanza di società di interesse nazionale, le informazioni relative alla capacità delle persone fisiche, ecc. ecc., permetterebbe al Notariato di conseguire tre importantissimi obiettivi:
a) conservare il valore (anche economico, oltre che politico) dei dati che oggi i notai creano e immettono nel sistema a disposizione di tutti senza mantenerne traccia (se non nella sfera del singolo notaio);
b) essere titolare dell’archivio più completo e più aggiornato, oltre che più sicuro e affidabile, come tale consultabile su richiesta da parte di una gamma vastissima di soggetti privati e pubblici, i quali vedrebbero nel Notariato l’interlocutore privilegiato per l’acquisizione di informazioni sulla base delle quali assumere decisioni;
c) ottenere un ingentissimo risparmio derivante dalla eliminazione della necessità di ripetere per un numero indefinito (e quindi infinito) di volte gli stessi accertamenti e le stesse verifiche già compiute.
Il Notariato uscirebbe dall’attuale paradosso per il quale un dato creato ed elaborato da un notaio è vero e affidabile per chiunque tranne che per un altro notaio, il quale deve necessariamente creare ed elaborare nuovamente quel dato ogni volta che se ne debba fare utilizzo.
La condivisione dei dati e delle informazioni, e la loro costante catalogazione in base a diversi criteri di ricerca e di classificazione, consentirebbe di mettere a frutto come finora non è mai successo la "rete" che è al centro della “mission” di Notartel. Il ragionamento potrebbe allargarsi, fino a comprendere l’elaborazione di un unico software operativo per tutti i notai italiani, che permetta l’acquisizione automatica dei dati di cui parliamo, in modo da favorire anche le attività di controllo sull’operato dei singoli notai.