È ormai evidente, anche per l’osservatore meno attento, che molti servizi digitali difficilmente possono svolgersi in efficienza (anzi, in alcuni casi non possono svolgersi affatto) se non in un’ottica di condivisione di risorse a livello accentrato: a parte la conservazione a norma dell’atto notarile informatico (che deve essere unitaria per Legge), si pensi ad attività complesse come le aste telematiche o le segnalazioni delle operazioni sospette in materia di antiriciclaggio. In generale, molte attività notarili (già oggi, ed ancor di più in futuro) richiedono sistemi di gestione in sicurezza non facilmente realizzabili autonomamente negli studi. La stessa interconnessione tra i Notai non può prescindere da una piattaforma dedicata sicura, gestita a livello centrale e protetta da appositi sistemi di autenticazione e cifratura.
Del resto, non può ignorarsi che è questa la tendenza evolutiva dell’informatica in generale, che registra un deciso spostamento dai programmi autonomi residenti sui singoli server locali al web, il che comporta, di riflesso, un netto alleggerimento delle architetture hardware dei singoli studi.
Nel corso dell’anno 2010 l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 110, che novellava la Legge Notarile introducendo l’atto notarile informatico e il sistema della relativa conservazione a norma, portò la strategia informatica del Notariato, e conseguentemente la “mission” della Notartel S.p.A., a rivedere, in modo più complessivo e integrato, le diverse attività notarili pervenendo alla definizione di un nuovo sistema informativo di studio collegato alla Rete Nazionale del Notariato e alla P.A.
Questa strategia aveva come presupposto quello di continuare nell’azione di programmazione di interventi relativi alla gestione di flussi documentali, con validità giuridica, consolidando il ruolo assunto dal Notariato di importante interlocutore con la P.A., e prefigurava l’implementazione di infrastrutture e piattaforme a livello comune e centralizzato, che implicano il coordinamento delle attività, sempre indipendenti, degli studi notarili secondo processi documentali comuni.
A distanza di qualche anno, quella scelta si conferma giusta. Oggi, il modello operativo digitale del Notariato è sempre più legato alla necessità di integrare i servizi interni allo studio, realizzati da Notartel e da terze parti, con quelli della P.A. e di privati: di fatto, le attività notarili tendono sempre di più a muoversi tra una rete di servizi disponibili in internet, verso un tendenziale sistema informatico unico del Notariato.
È il concetto che fu da me espresso con la frase (poi ripresa anche da altri ed in altri contesti) “dai Notai al Notariato”.
Notartel, dunque, procede su quella strada a suo tempo individuata, pronta alla sfide del futuro.